«(...) Perché la nudità? Perché è una nudità dell’anima che si presenta senza maschere, senza filtri, senza condizionamenti, e la pittura svela e dà concretezza all’intricata trama di sogni e allucinazioni legati a ciascuno di questi nudi da analogie meravigliose, da analogie fatte della stessa materia della poesia. E allora veramente i nudi della pittrice diventano specchi magici dove ognuno può riflettersi e scorgere un’emozione empaticamente sperimentata e provata.
Tutto questo è unito a un’incredibile capacità di padroneggiare le varie tecniche artistiche: di combinarle insieme a seconda del momento, dello stato, conferendo alla tela o alla tavola, al supporto utilizzato una multimatericità: la pittura a olio o a uovo si mescola al gessetto, a pezzi di tessuto inglobati nel colore, colpi di spatola creano grumi di colore cangiante intervallati a tratti di matita leggeri e danzanti.
E’ una stratificazione di materia pittorica, di colori, che si fonde con la stratificazione degli stati d’animo concorsi a creare l’opera: ogni strato, ogni aggiunta di colore è un piccolo frammento d’anima che si sedimenta sulla tela.»
Alessia Cecconi